Potrebbe definirsi street food, ma anche fast food o meal solution (date le dimensioni dei panini o dei panzarotti) è ciò che offre Mastro Ciccio il locale (per ora unico) di Fabio Mastrandrea, in quel di Bari.

Divenuto un luogo “cult” per i residenti della città, il ristorante è tuttavia sempre più noto nel contesto nazionale, grazie ai flussi turistici, ma soprattutto al passaparola dei pugliesi sparsi in Italia. Date queste premesse se ne attende il “salto” a Milano, primo banco di prova di una formula indubbiamente originale per i suoi diversi presupposti.

Il primo è l’appetitosità degli ingredienti della tradizione pugliese (insensibili ai richiami dietetici): bombette, polpette, polpo, capocollo, burrata (anche fritta!)…

Il secondo è la formula del consumo rapido any-time e any-where dei panini, dei panzerotti, ma anche delle orecchiette in vaschetta da asporto.

Il terzo è la promessa di una materia prima della regione di qualità accertata.

La scelta al banco è guidata, per chi non è pugliese e non capisce i nomi criptici di ogni referenza, dalla pura sensorialità degli odori, dei colori e delle forme di ciò che è esposto.

L’idea è comunque resa, uno per tutti, dal panino “U MEST“ (che in barese significa capo-mastro, lavoratore) e che racchiude nel suo interno, – dice il proprietario – l’espressione e l’amore dei sapori e prodotti d’eccellenza della nostra regione, a partire dal pane con la ricetta Mastro Ciccio fatta con semola 100% pugliese e olio rigorosamente DOP e sale iodato di Margherita di Savoia con salsiccia a punta di coltello. La ricetta è arricchita dal caciocavallo podolico e da una salsa di pomodoro con cipolla e peperoni.

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